PICCOLA PATRIA
LA TERRA DEI PADRI CI GUIDA
Gallio “è” un invito, è transumanza, è uno spostarsi da una terra all’altra. Solo il viaggiatore, chi si muove si dà la possibilità di scoprire una nuova casa, sorprendersi con piaceri semplici, vivere piccole avventure col sorriso, ritrovare sapori e, magari, onorare il passato da cui tutti veniamo.
Gallio in questo è magnifica sintesi. Spazio domestico capillarmente abitato e vissuto, coi toponimi delle contrade che ricalcano cognomi familiari, rimanda ad un concetto laico di communitas che non si lascia chiudere dalle prove più dure che la storia ha imposto. I suoi spazi aperti confortano e rimandano in realtà ad una natura ibrida, meticcia, plurilingue per il nomadismo che ha contraddistinto i suoi abitanti e per il suo essere terra di confine le cui valli si aprono alla pianura.
Communitas nonostante le spinte alla frammentazione privatistica ed individualistica; villaggio in cui ancora vige una gestione comunitativa di boschi e pascoli, in cui essere “alti” e “piani”, un po’ montagna e un po’ pianura, si fa disposizione mentale; tribù gelosa della propria storia eppure aperta al condividerla. Per chi dal piano ha voglia di guardare in alto, qui la porta è aperta.